Lo sbiancamento dei denti è un argomento che risulta sempre più interessante per il grande pubblico, costantemente alla ricerca di informazioni dettagliate in merito alle modalità e ai costi di questa procedura. Dopotutto, tutti desiderano avere un sorriso bianchissimo e lo sbiancamento dentale serve proprio a questo scopo.
Lo sbiancamento dei denti si attua essenzialmente su pazienti che presentano denti gialli, o comunque dalla colorazione alterata dal consumo di alcol, tabacco, caffè. L’obiettivo della procedura è riportare lo smalto dentale alla sua tonalità originale e di migliorarla ulteriormente.
Fermo restando che i denti bianchi dipendono moltissimo anche dalla genetica del singolo paziente, esistono ormai metodiche comprovate per raggiungere un risultato soddisfacente grazie al supporto del proprio odontoiatra.
Sbiancamento dentale o bleaching: come funziona
Lo sbiancamento dentale professionale, conosciuto anche col nome di bleaching, può essere richiesto al proprio dentista di fiducia. Si tratta di un intervento che vede l’utilizzo di specifiche sostanze sbiancanti contenenti un principio attivo chiamato perossido di idrogeno, che ha la caratteristica di sbiancare lo smalto dentale.
Va specificato che, a causa delle caratteristiche genetiche di cui accennavamo poco sopra, il medesimo trattamento avrà risultati diversi a seconda della persona.
È poi importante ricordare che, sebbene siano attualmente presenti sul mercato numerosissimi prodotti che promettono di riportare i denti al loro bianco naturale, nessuno di essi potrà garantire il risultato ideale proprio di uno sbiancamento professionale svolto dall’odontoiatra. L’utilizzo dei perossidi, infatti, è in grado di ossidare i legami chimici che sono responsabili della colorazione dei denti.
Inoltre, lo sbiancamento dentale funziona ovviamente soltanto sui denti naturali, sia sani che otturati o devitalizzati, mentre non ha alcun effetto sui denti incapsulati che, come è noto, sono coperti da una “corona” artificiale che risulta sostanzialmente insensibile all’azione dei perossidi.
Lo sbiancamento dei denti professionale si rivela particolarmente efficace sui denti ingialliti o di colorazione tendente al marrone, mentre potrebbe avere risultati meno soddisfacenti sugli elementi dentali che hanno assunto i toni del grigio. In linea di massima, si rivela la modalità in assoluto può efficace per eliminare pigmentazioni generalizzate sulle arcate dentali oppure macchie specifiche su alcuni denti, e i risultati sono visibili già dopo il primo intervento.
In termini pratici, lo sbiancamento dei denti può avvenire tramite l’apposizione di specifiche mascherine, piuttosto che tramite la cosiddetta “fotoattivazione” tramite luce alogena, laser, luce LED, o ancora con il metodo termocatalitico.
Lo sbiancamento dentale non va in alcun modo confuso con la pulizia dei denti professionale: quest’ultima, infatti, non ha affatto la finalità di sbiancare i denti ma di pulirli, eliminando qualunque traccia di placca e tartaro dalla loro superficie e dagli interstizi tra un elemento dentale e l’altro.
Sbiancamento dei denti: quanto costa?
Ma quali sono i costi dello sbiancamento dentale professionale?
Sebbene questi possano differire da studio a studio, in generale la cifra da spendere si attesta sulle 500 euro. Le variazioni possono essere abbastanza sensibili anche a seconda della regione.
Ricordiamo infine che lo sbiancamento dei denti, anche se svolto da un dentista qualificato, non ha durata illimitata! I risultati restano evidenti per circa un anno, per un paziente con una normale igiene orale. Nell’arco dei cinque anni successivi, tuttavia, si tende a perdere fino al 50% della “bianchezza” ottenuta.
Il risultato dello sbiancamento dentale professionale può essere mantenuto più a lungo utilizzando, a casa propria, le mascherine di precisione ed effettuando costanti sedute di richiamo.
Infine, ricordiamo che esistono cibi, bevande e abitudini che tendono a macchiare i denti in modo sensibile: tra questi vanno citati il fumo, il caffè, il tè, il cioccolato.