La parodontite, conosciuta anche con il nome di piorrea, è una malattia del parodonto che, se non trattata adeguatamente, può portare nella sua fase finale alla caduta degli elementi dentali colpiti. Proprio a causa della sua severità, questa patologia va adeguatamente prevenuta prima ancora di essere curata.

Ma quali sono i dieci sintomi principali da non sottovalutare quando si parla di parodontite?

La parodontite, che di fatto altro non è che una infiammazione del parodonto (ossia di quel tessuto costituito da osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare e gengiva, vale a dire tutte le componenti che circondano il dente e che hanno il compito di mantenerlo ancorato all’osso), può manifestarsi in modo inizialmente subdolo, con sintomi vaghi che, col passare del tempo, diventano sempre più marcati.

È dunque opportuno prestare attenzione a:

  1. Infiammazione alle gengive: colpisce quasi il 50% dei pazienti adulti e può rappresentare, quando si cronicizza o si propone ripetutamente in fasi acute, un importante campanello d’allarme per la piorrea
  2. Sanguinamento delle gengive: può avvenire in modo spontaneo o, tipicamente, durante lo spazzolamento nel corso delle quotidiane operazioni di igiene orale. In alcuni casi, può verificarsi anche durante la masticazione degli alimenti
  3. Tumefazione delle gengive: gengive gonfie, tumefatte e dolenti rientrano anch’esse nella rosa dei sintomi tipici della malattia parodontale
  4. Sensibilità delle gengive: al manifestarsi della piorrea, le gengive possono diventare estremamente sensibili e dolenti al contatto con lo spazzolino da denti oppure con cibi particolarmente duri
  5. Sensibilità dentale: i denti sensibili, soprattutto al contatto con alimenti molto caldi o molto freddi, oppure molto dolci, possono indicare la presenza di una malattia parodontale
  6. Alitosi: il termine si riferisce all’odore sgradevole emesso durante l’espirazione. Detta anche bromopnea, può essere causata da svariati fattori ma anche da patologie locali come la carie ai denti, il bimetallismo orale, l’eruzione dei denti del giudizio, stomatiti fungine o batteriche o, appunto, la parodontite
  7. Recessione gengivale: avviene quando le gengive si ritirano lasciando scoperta la radice del dente. Questo spostamento o arretramento dalla sede originaria verso il margine apicale dell’elemento dentale ha come conseguenze sia una compromissione estetica che criticità funzionali, come l’ipersensibilità dentinale e l’infiammazione locale
  8. Aumento di spazio tra i denti: questo sintomo tipico della parodontite si produce perché diminuisce in modo sistematico la stabilità dentaria, anche a causa della retrocessione delle gengive (si veda punto 7)
  9. Denti che si muovono: il movimento degli elementi dentali è un importantissimo campanello d’allarme per la diagnosi della piorrea e, generalmente, si riferisce a casistiche che hanno già raggiunto uno stadio avanzato. Non stiamo naturalmente parlando della mobilità fisiologica del dente, ma di denti in vari stadi di mobilità a causa di una progressiva distruzione dei loro tessuti di sostegno
  10. Perdita dei denti: la parodontite provoca, nella sua fase conclusiva, la caduta degli elementi dentali coinvolti. Questo sintomo indica una piorrea trattata in modo scorretto oppure non affatto gestita

Se presentate dunque uno o più di questi sintomi, il nostro consiglio è di rivolgervi tempestivamente a uno specialista parodontologo che, attraverso specifiche analisi (quali ad esempio il test enzimatico o le analisi genetiche e microbiologiche condotte dalle cliniche IMI-EDN), riuscirà a fornirvi un esatto quadro sia in merito alla diagnosi che alla prognosi.

In conclusione, ripassiamo rapidamente alcune importanti nozioni relative alla piorrea.

Parodontite: cos’è

La parodontite è una malattia infiammatoria del parodonto, ossia dell’insieme dei tessuti di sostegno del dente. Se non curata adeguatamente, è degenerativa e porta a una vera e propria distruzione dei tessuti coinvolti – ossia osso, gengiva, cemento radicolare e legamento parodontale.

Parodontite: le cause

La piorrea – o malattia parodontale – si manifesta a seguito di una infezione batterica e virale che causa una infiammazione cronica ai tessuti di supporto del dente. In generale, è provocata dalla presenza di batteri gram negativi all’interno del cavo orale che, a loro volta, proliferano soprattutto a causa dell’accumulo di placca e tartaro. È evidente che questi ultimi siano causati da una scorretta o assente igiene orale domiciliare e professionale.

La malattia parodontale è, in definitiva, causata da una infezione di duplice natura – virale e batterica – e viene innescata da una serie di fattori tra loro interconnessi, fra i quali l’assente o cattiva igiene orale rappresenta il trigger scatenante.

Parodontite: la diagnosi

La diagnosi della parodontite, che è da considerarsi una patologia grave, viene effettuata attraverso una serie di specifici test diagnostici composti essenzialmente da un test microbiologico ed enzimatico e da un test di rischio della malattia parodontale. Si tratta di esami assolutamente non dolorosi per il paziente e che permettono al parodontologo di ottenere fondamentali campioni da analizzare a livello di biologia molecolare.

  • Il test microbiologico è finalizzato alla creazione di un report che riporta la presenza dei principali batteri all’interno della bocca del paziente, sia in termini percentuali che di gruppo di appartenenza. In questo modo, sarà possibile individuare una categoria prevalente di microrganismi che attaccano il parodonto e agire di conseguenza.
  • Il test enzimatico rappresenta invece il risultato dello studio e sviluppo di modalità diagnostiche di ultima generazione, tutte rapide, immediate e indolori. Attraverso la rilevazione dell’enzima aMMP-8, presente in alte quantità già durante i primi stadi di infiammazione del parodonto e dei tessuti molli, permette di diagnosticare in modo rapidissimo la parodontite (e la perimplantite) e intervenire tempestivamente.
  • Il test di rischio di malattia parodontale ha invece l’obiettivo di calcolare la predisposizione personale all’insorgenza della piorrea. Da un punto di vista pratico, comporta il semplice strofinamento di una spugnetta all’interno delle guance del paziente, sulla lingua e nella saliva. In questo modo, il parodontologo raccoglierà le cellule esfoliate presenti nel cavo orale e, in base a test successivi, classificherà il rischio di insorgenza della parodontite come basso, medio, intermedio, alto o molto alto.

Una diagnosi precoce aumenta in modo sensibile la possibilità di risolvere positivamente un caso di parodontite.