La piorrea aggressiva è una patologia che colpisce circa il 60% della popolazione italiana sopra i 50 anni. Tuttavia, può affliggere anche individui di giovane età (anche di 18-20 anni, se non addirittura in età adolescenziale) e in questo caso si parla di piorrea aggressiva giovanile.

La piorrea aggressiva giovanile è caratterizzata da lesioni chiamate tasche parodontali, che si formano poiché nel legamento parodontale del dente si verifica un’infezione severa.

Con l’accumulo di batteri e dl tartaro (e con la loro moltiplicazione e calcificazione a causa degli essudati prodotti dai tessuti infiammati), la patologia si autoalimenta sino a diventare cronica. In genere la piorrea aggressiva viene diagnosticata tardivamente, solo quando si manifestano sintomi severi.

Tra questi figurano:

La progressione della piorrea aggressiva è influenzata dalle condizioni di salute generali del paziente, dall’accumulo di placca, tartaro (dunque da una scarsa igiene orale) ed è favorita da alcuni fattori di rischio come:

  • Diabete non curato
  • Squilibri ormonali
  • Fumo di sigaretta
  • Predisposizione genetica

 

Diversi studi in letteratura hanno dimostrato che la piorrea aggressiva giovanile risulta essere statisticamente più frequente anche in pazienti affetti dalla sindrome di Down, di Kindler e Papillon-Lefevre.

Nel caso di piorrea aggressiva giovanile, l’infiammazione è più che altro dovuta a batteri quali gli Actinobacillus, che penetrano in profondità nei tessuti molli. Nelle prime fasi della patologia si verificano frequenti gengiviti (che tendono a cronicizzare) e si manifesta gonfiore nelle gengive stesse.

I sintomi appena elencati possono condurre alla formazione di tasche parodontali anche di 8 mm, a lesioni parodontali importanti, all’aumento della mobilità degli elementi dentali, fino ad arrivare alla perdita dei denti colpiti.

Quando compaiono tali sintomi è dunque opportuno che i pazienti si rechino immediatamente da uno specialista parodontologo, il quale effettuerà un sondaggio del solco gengivale, specie nella zona degli incisivi e dei molari, così da poter giungere a una diagnosi e ad un trattamento tempestivo della patologia.