La parodontite giovanile è una patologia di tipo infiammatorio che colpisce bambini e ragazzi tra i dieci ed i tredici anni d’età circa. Essa può portare ad un disfacimento graduale del tessuto parodontale e dell’osso ed i sintomi sono il sanguinamento, l’arrossamento ed il gonfiore delle gengive, oltre che la mobilità di alcuni denti. Solitamente tale patologia non interessa in egual modo tutti i denti, ma si concentra in particolare sugli incisivi centrali o sui primi molari. Molto più rari sono i casi in cui la parodontite giovanile si estende a tutta la bocca.
Ma come intervenire in tempo in modo che il giovane non vada incontro a danni di tipo permanente? E’ buona norma sottoporre periodicamente i ragazzi a controlli dal dentista in modo che eventuali patologie possano essere individuate per tempo. La parodontite giovanile, se trascurata, può degenerare fino alla perdita dei denti colpiti dalla malattia.
Una volta individuata la malattia lo specialista deve intervenire tempestivamente con le cure adatte, in modo da impedirne l’avanzamento; infatti, se presa in tempo, essa può essere efficacemente curata senza particolari conseguenze.
Ma come si sviluppa questo tipo di patologia? Vi sono particolari batteri che riescono a penetrare nei tessuti molli della bocca dei giovani pazienti e da lì cominciano ad agire, scatenando l’infiammazione.
Quali condizioni rendono i bambini maggiormente soggetti alla parodontite giovanile? Il Diabete di Tipo 1 può rendere i piccoli pazienti più predisposti di altri a contrarre questa patologia, così come i ragazzi affetti da particolari sindromi, come ad esempio la Sindrome di Down.
La scarsa igiene orale è un altro fattore che può predisporre alla parodontite.
I bambini dovrebbero essere abituati fin da piccoli ad utilizzare quotidianamente e più volte al giorno spazzolino da denti e dentifricio, oltre che collutorio e una volta diventati più grandi, il filo interdentale. Una bocca pulita e curata corre meno rischi di sviluppare la parodontite rispetto ad una bocca trascurata.
Nel caso di individui di sesso femminile anche la pubertà può essere considerata una condizione che rende particolarmente soggette alla patologia, in quanto proprio in questo periodo la ragazza è soggetta a sbalzi ormonali che possono renderla maggiormente a rischio. Inoltre tutti gli stati patologici che colpiscono il sistema immunitario (abbassando le difese) del bambino o del ragazzo rientrano tra i fattori di rischio.