Il termine microbioma orale non è ancora molto diffuso, ma lo diventerà ben presto perché il suo coinvolgimento in un approccio medico olistico e onnicomprensivo sarà sempre più evidente.
Cominciamo dunque a capire di cosa si tratta. La premessa per comprendere cosa sia il microbioma orale (o microbiota orale) risiede nella presenza, nella cavità orale umana, di una serie di habitat diversi, tutti colonizzati da batteri. Questi habitat si trovano a livello dei denti, del solco gengivale, della lingua, delle tensile, del palato duro e di quello morbido.
Microbioma o microbiota orale: l’ecosistema della nostra bocca
Il microbioma orale si compone di oltre 600 batteri di specie diverse, con sottoinsiemi ben precisi che sono predominanti a seconda dell’habitat. A livello concettuale, dunque, il microbioma orale prende come riferimento l’intero ecosistema della nostra bocca, in cui questi piccoli microorganismi condividono con noi lo spazio corporeo rivelandosi determinanti per il nostro stato di salute.
In pratica, quello che negli ultimi anni è stato scoperto senza ombra di dubbio è che, per comprendere moltissime patologie che colpiscono il nostro corpo, è indispensabile analizzare la popolazione batterica della nostra bocca. Pensate, per esempio, che la nostra cavità orale è in stretto collegamento con habitat per così dire “vicini”, come quelli dell’esofago, della faringe, della laringe, delle tonsille, dell’orecchio medio, della trachea, ma anche dei seni mascellari, delle vie nasali e dei polmoni. Non solo: il microbioma della bocca è inoltre molto simile a quello che si produce a livello dell’apparato riproduttivo.
Va poi ricordato che la nostra bocca è, per definizione, una delle più utilizzate vie di transito per il nostro corpo: il cibo viene introdotto nel cavo orale, masticato, mescolato con la saliva e inviato a esofago, stomaco, intestino. Anche l’aria passa dalla bocca, oltre che dal naso, per raggiungere trachea e polmoni.
È facile dunque comprendere come i microorganismi che colonizzano la nostra cavità orale siano fortemente diffusi anche negli ecosistemi contigui.
Microbioma orale: batteri buoni o batteri cattivi?
Il microbioma orale identifica dunque i batteri che popolano la nostra bocca. Ma questi batteri sono tutti “cattivi”? Assolutamente no! In realtà, la maggior parte di essi convive serenamente con noi e, anzi, ha una funzione di supporto importantissima per il nostro benessere. Tuttavia, in alcuni casi questi microorganismi sono nocivi: un caso è quello delle popolazioni anaerobiche che vivono nelle tasche parodontali (nei pazienti affetti da parodontite) e che finiscono per colpire anche altri “organi bersaglio” attraverso il torrente ematico.
È proprio da qui che nasce il fortissimo legame che intercorre tra parodontite e infertilità maschile e femminile, parodontite e diabete, parodontite e malattie sistemiche come patologie cardiovascolari e ictus. E ancora, la malattia parodontale è fortemente connessa anche a polmoniti, nascite pretermine, osteoporosi e persino tumori.
Ecco perché, per comprendere appieno la salute umana nella sua interezza e per intervenire in modo puntuale sulla malattia, con terapie precise ed efficaci che mirino non soltanto a risolvere il problema nell’immediato, ma anche a ridurre o addirittura evitare ricadute, abbiamo assoluto bisogno di conoscere il microbioma orale.
In conclusione, comprendere approfonditamente la stabilità o la variabilità del microbiota umano ci permetterà di valutare meglio lo stato di salute di ogni paziente, in senso olistico: ai parodontologi, un’analisi del microbioma orale permetterà di assodare oltre ogni ragionevole dubbio la presenza e la gravità di un’eventuale malattia parodontale ma, visto il legame di quest’ultima con una lunga serie di patologie diverse, la collaborazione tra l’odontoiatra e altri medici specialistici garantirà a ogni paziente cure più tempestive, precise e calibrate.