L’odontalgia (comune mal di denti) è un sintomo che accomuna patologie dentali di varia natura.
Ascessi dentari, carie, pulpiti, gengiviti sono tutte patologie che si manifestano spesso con la medesima espressione sintomatica, che può assumere connotazioni tipiche o differenti. Vediamo nel dettaglio alcune tra le principali cause del mal di denti e la manifestazioni correlate.
Dolore provocato da carie
La carie è una tra le principali cause del mal di denti, ma la manifestazione sintomatica non è immediata con l’avvio del processo patologico.
Le fasi primarie dell’erosione, prima dello smalto e poi della dentina, si manifestano solitamente in maniera asintomatica e solo una costante igiene orale può evidenziarne la progressione. La manifestazione sintomatica del dolore si palesa solo successivamente, quando il processo erosivo raggiunge la polpa, tessuto ricco di vasi e terminazioni nervose che rispondono trasmettendo alle vie centrali la sensazione di dolore acuto.
Quando la carie inizia a penetrare negli strati più interni del dente, le prime manifestazioni di dolore sono indotte dall’assunzione di sostanze acide o molto dolci, nonché dagli sbalzi termici. Va tenuto presente che protesi, otturazioni o anche imperfezioni congenite quali un cattivo allineamento dei denti sono fattori di rischio per l’insorgenza della carie mentre, come è noto, i denti più colpiti sono quelli posteriori a causa della posizione più difficile da raggiungere con i normali presidi di igiene orale domestica e della differente morfologia rispetto a quelli del settore anteriore.
Mal di denti da pulpite
Il mal di denti da pulpite si manifesta come dolore acuto, spesso improvviso, provocato dalla compressione delle fibre nervose di cui è ricca la polpa dentale. Il dolore è dovuto a un aumento della pressione sanguigna all’interno del dente e, per questo motivo, frequentemente è di tipo pulsante.
Nella fase acuta, di norma, il paziente non riesce a indicare con certezza quale sia il dente problematico: il dolore è di tipo diffuso e, spesso, denti dell’emiarcata superiore possono riferire dolore agli elementi dell’arcata inferiore, e denti della parte destra alla zona controlaterale. Il dolore può dipendere direttamente dai suddetti stimoli oppure, in fase acuta, essere continuo e peggiorare in posizione di decubito. In questa fase il dolore diventa insopportabile e aumenta con il freddo.
Quando il processo si cronicizza, invece, il paziente riesce più facilmente a identificare il dente che gli provoca dolore. Quest’ultimo, inoltre, diminuisce col freddo (spesso i pazienti tengono a lungo in bocca dell’acqua).
Le cause più frequenti della pulpite sono carie profonde e traumatismi occlusali. La terapia è sempre di tipo endodontico (devitalizzazione) e, in un secondo momento, ricostruttivo/protesico (ricostruzione con perni e/o posizionamento di corone).
Dolore provocato da ascesso
Quando si verifica un ascesso periapicale o parodontale, il dolore è solitamente di natura intensa e persistente e le manifestazioni sintomatiche si associano di frequente a gonfiore localizzato o diffuso.
Ricordiamo infatti che l’ascesso è sempre un processo infiammatorio con produzione di pus e che le conseguenti manifestazioni sintomatiche sono quindi quelle connesse alla natura infiammatoria del processo. Esse possono essere inoltre accompagnate da un interessamento sistemico con febbre e linfoadenopatia.
Nel caso di un ascesso periapicale (ossia dovuto alla presenza di una carie profonda), il dente si presenta solitamente estruso, mobile e sensibile alla percussione. L’ascesso parodontale (ossia conseguente alla formazione di tasche parodontali nelle quali il processo infiammatorio può facilmente innescarsi come conseguenza dell’accumulo di batteri) è invece caratterizzato spesso da dolore, mobilità e instabilità del dente, oltre che da dolore alla percussione. I fenomeni si accompagnano frequentemente alla presenza di alito cattivo. Anche in questo caso, seppur meno frequentemente, può essere presente un innalzamento della temperatura corporea conseguente al processo infiammatorio.
Mal di denti da gengivite
Il dolore da gengivite si manifesta generalmente con una eccessiva sensibilità dovuta alla presenza di un processo infiammatorio in atto, di norma accompagnato da arrossamento e sanguinamento.
Le gengive sono infatti più sensibili dei denti alle aggressioni dei microrganismi presenti nella bocca e alla placca batterica. La pellicola di batteri (placca) che si attacca a denti e gengive, se non rimossa, provoca infiammazioni e patologie del parodonto.
Eventuali infiammazioni troppo a lungo trascurate possono provocare conseguenze anche maggiori, come la ritrazione della gengiva (parodontite) con danni diffusi sull’intera arcata dentaria.
Sindrome del dente incrinato
Dolore sordo, spesso non facilmente localizzabile, che si esacerba alla pressione (di solito, il paziente sente fastidio se schiaccia sul dente un rullo di cotone bagnato), dovuto a microfratture (microcracks) di smalto e/o dentina.
All’esame clinico e in radiografia non si notano mai segni particolari. La diagnosi definitiva è possibile soltanto con l’utilizzo del microscopio operatorio che, lavorando a ingrandimenti potenti, riesce a visualizzare queste “crette”. La terapia è endodontica, e spesso può rivelarsi non del tutto risolutiva.