Che cos’è la cartella parodontale e come funziona?
La cartella parodontale è uno strumento di fondamentale importanza nella raccolta dati e informazioni quando si è in presenza di una patologia parodontale: in questo modo si ha un quadro completo dello stato parodontale del paziente che ci permette di fare agilmente una diagnosi certa. Da questa, è possibile pianificare un intervento terapeutico mirato ed adeguato.
Compilando la cartella parodontale si raccolgono numerose informazioni sul paziente e sulle caratteristiche della sua patologia, quali:
- Anamnesi (ossia la raccolta, dalla voce diretta del paziente, di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che possono essere utili al medico nel formulare una diagnosi)
- Presenza o assenza di elementi dentali
- Profondità del sondaggio
- Presenza di impianti
- Perdita dell’attacco
- Recessione
- Mobilità
- Presenza di forche e loro misurazione
- Placca
- Eventuale sanguinamento delle gengive
- Presenza di essudato oppure di pus
- Radiografie del paziente:
- Endorali
- Tc
- Ortopantomografia
- Analisi
Importanza del sondaggio parodontale per prevenire la piorrea
In pratica, la cartella parodontale permette al dentista di conoscere in modo approfondito la situazione parodontale del paziente, dato che contiene tutti i risultati delle analisi effettuate sui tessuti intorno al dente, il fatto che siano o meno presenti le tasche parodontali e il livello di andamento delle terapie (in quanto questo viene ripetuto a distanza di tempo).
Generalmente, in condizioni normali, la gengiva è un sigillo intorno ai denti che protegge l’osso ed il legamento sottostante. Tra la gengiva e il dente esiste uno spazio fisiologico che in condizioni normali misura 2 mm senza sangue. Il sondaggio parodontale serve proprio a misurare questo spazio: qualora lo spazio sia superiore a 2 mm o ci sia presenza di sangue ci troviamo di fronte a una alterazione di tessuti parodontali.
Il sondaggio misura la profondità del solco gengivale intorno a tutti i denti, utilizzando la sonda parodontale. Per fare questo si utilizza la sonda parodontale, ossia un righello millimetrato sottilissimo, con punta smussata.
Per facilitare a un primo sguardo quelli che sono i denti con sondaggio parologico è uso comune evidenziare con colori diversi, o almeno in colore rosso, le profondità di sondaggio superiori a 3 mm. Le cartelle parodontali digitali lo fanno in automatico.
Tipologie di cartella parodontale
Esistono due tipi di cartella parodontale: quella che registra per ogni dente 6 siti di rilevazione o quella semplificata, il PSR (periodontal screening and recording)
Nel PSR si divide la bocca in sestanti e si registra per ognuno di questi un codice numerico (1-4) che è rappresentativo del sondaggio peggiore riscontrato in quel sestante. Si utilizza una sonda diversa da quella del sondaggio completo.
Gli esami comprendono inoltre una serie di radiografie (ogni 2-3 denti) per verificare lo stato del paziente, una radiografia panoramica (per avere una visione globale riguardo la situazione del dente) e una cone beam, ossia una radiografia tridimensionale che permette una valutazione su tre piani, e precisamente i livelli osssei. Tutte queste informazioni sono quindi riportate nella cartella del paziente, su cui il dentista si basa per stabilire le terapie da svolgere.
Allo scopo di un’accurata diagnosi della parodontite occorre infine individuare quali e soprattutto quanti batteri si annidino nelle tasche presenti in bocca. A tal proposito, per una diagnosi certa risulta utile l’utilizzo di due test: uno microbiologico e uno di rischio malattia parodontale.
Nel Test Microbiologico il laboratorio di analisi fornisce un report che illustra la presenza dei principali batteri. Il test genetico serve invece a valutare il rischio individuale di contrarre la malattia.
Cartella parodontale cartacea e cartella parodontale digitale
È a discrezione dell’operatore scegliere se compilare una cartella parodontale cartacea o digitale, in quando non vi è nessuna differenza in termini di utilità tra le due. Si tratta semplicemente di annotare i dati registrati con la sonda, o manualmente, oppure in formato digitale.
È possibile scaricare qui un esempio di cartella parodontale.