Avete mai sentito parlare di diastema? Si definisce così lo spazio tra due denti vicini. Per la precisione, il termine – che ha origine dal greco e che significa “intervallo” – identifica la distanza che intercorre tra due elementi dentali attigui. Generalmente, il diastema è presente soprattutto tra i due incisivi centrali superiori e, in alcuni casi, può rivelarsi estremamente caratterizzante dell’estetica del viso. Se pensiamo ad esempio alle celebrità che presentano questo tipo di condizione, è probabile che ci vengano immediatamente in mente la cantante Madonna e l’attore Eddie Murphy.
Ogni diastema è, naturalmente, diverso e a seconda della sua ampiezza può rappresentare una semplice peculiarità oppure un vero e proprio difetto estetico. In generale, il diastema va comunque classificato al pari di un dente storto o di un dente scheggiato e soltanto in alcuni casi è opportuno intervenire per ridurlo o, addirittura eliminarlo del tutto.
Come si corregge lo spazio tra gli incisivi? I metodi sono essenzialmente due:
- I trattamenti correttivi di ortodonzia
- Gli interventi con protesi specifiche
Ma facciamo un passo indietro: cosa provoca il diastema?
Si suppone che lo spazio tra gli incisivi superiori sia legato alla presenza di un rapporto impari tra la dimensione dei denti e quella della mascella. In pratica, esattamente l’opposto dell’affollamento dentale!
Un’altra causa che può portare alla presenza di spazio tra i denti incisivi anteriori è legata alla lunghezza e allo spessore del frenulo gengivale, ossia di quel sottile lembo di tessuto che connette la mucosa alveolare alle labbra. Se il frenulo gengivale si presenta molto pronunciato e con un’attaccatura particolarmente bassa, la sua inserzione fibrosa può generare un ostacolo fisico all’avvicinamento spontaneo degli incisivi.
Infine, si pensa che anche l’abitudine dei bimbi piccoli di succhiarsi continuamente il pollice possa portare alla presenza del diastema già al nascere dei denti da latte.
Come abbiamo accennato, il diastema influisce essenzialmente sull’estetica del sorriso. Ma può avere ripercussioni anche funzionali?
È possibile affermare che, in alcune circostanze, il diastema possa dare luogo a un potenziale danno parodontale nella zona degli incisivi, poiché l’assenza di contatto tra due denti attigui può portare all’insorgenza di gengiviti.
Tuttavia, soltanto sporadicamente è necessario intervenire per correggere il diastema: nella maggior parte dei casi, questa alterazione estetica non crea infatti alcun problema funzionale. Per comprendere se sia necessario ridurre o addirittura eliminare lo spazio tra gli incisivi bisognerà quindi rivolgersi al proprio odontoiatra di fiducia, che potrà valutare la situazione del singolo paziente e decidere se e come eventualmente intervenire.
In questi casi, di solito si procede in diversi modi:
- I denti vengono allineati tramite un trattamento ortodontico che consiste nell’applicazione di un apparecchio fisso o mobile sui denti. Il risultato potrà, in questo caso, essere visibile in un periodo variabile tra i sei mesi e i due anni e, per questa ragione, questo tipo di intervento viene effettuato maggiormente su pazienti di età molto giovane.
- Si agisce sul diastema attraverso un trattamento riempitivo tramite l’applicazione di faccette dentali, che hanno lo scopo di amplificare la dimensione dei denti e di renderli dunque visivamente più grandi, annullando lo spazio che li separa.
- I denti che presentano il diastema possono essere coperti o sostituiti con capsule dentali (ossia corone artificiali). Questo tipo di intervento è consigliato nel caso in cui siano presenti anche carie o pulpiti e, in generale, a pazienti non più giovanissimi. Si procede all’incapsulamento del dente dopo il trattamento delle infezioni.
- Il diastema viene trattato tramite impianti dentali. Si tratta di una soluzione drastica che coinvolge di solito pazienti adulti e che viene presa in considerazione in casi gravi di carie o infezione agli elementi dentali.
- Il diastema viene eliminato tramite frenulectomia, quando dipendente da anomalie strutturali del frenulo gengivale. In questi casi si procede al taglio del frenulo e alla sua ricollocazione nella posizione corretta. Nel caso in cui l’intervento venga effettuato su un bambino, spesso i denti si sistemano spontaneamente, mentre nell’adulto può rivelarsi essenziale anche l’applicazione di un apparecchio.