La correlazione tra denti e dolore alla schiena esiste, così come quella tra denti e cefalea, vertigini, emicrania, dolori cervicali.
I denti possono infatti influenzare il nostro apparato muscolo-scheletrico, anche in distretti del corpo che possono apparirci lontani per posizione o somiglianza.
Ma in qualche modo la salute dei nostri denti influisce su quella della nostra schiena?
È ormai accertato che una malocclusione dentale – ossia quella condizione per cui i denti dell’arcata superiore non si allineano perfettamente con quelli dell’arcata inferiore – può condizionare in modo sensibile la salute della schiena. La motivazione è semplice: nel momento in cui la mandibola è costretta ad assumere una posizione scorretta e dunque viziata, i muscoli che la sostengono manifestano una tensione che finisce con l’estendersi anche ad altri gruppi muscolari. In pratica, tutto il corpo è alla ricerca di una “soluzione” per ripristinare l’equilibrio ormai alterato.
In questo panorama si manifestano con facilità non soltanto dolori alla schiena, anche cronici, ma persino al volto e al collo.
Riassumendo, dunque, possiamo affermare che talvolta il mal di schiena è direttamente connesso ad una anomalia nella posizione dei denti. In questi casi e dove possibile, l’intervento del dentista di fiducia può riportare la mandibola nella sua posizione corretta, alleviando o addirittura facendo sparire i dolori alla schiena in tempi rapidissimi.
Una analisi posturale, effettuata sia prima che durante la terapia odontoiatrica, potrà aiutare il dentista a valutare la situazione mano a mano che questa viene risolta, di fatto ottenendo per il paziente risultati positivi non soltanto dal punto di vista estetico, ma anche funzionale.
Va infatti tenuto presente l’effetto domino che un mal di schiena causato dalla malocclusione dentale può provocare: difetti nella postura generano infatti disturbi importanti e talvolta invalidanti per il normale svolgimento delle attività quotidiane, come cervicalgie, dolori articolari, dolori lombari. Valutare quindi lo stato di salute dell’apparato stomatognatico ci permetterà di individuare immediatamente l’eventuale correlazione tra un’occlusione dentale imperfetta o altre problematiche come il bruxismo e tensioni e squilibri che vanno ad inficiare il sistema tonico posturale.
L’analisi posturale: come avviene
L’obiettivo chiave dell’analisi posturale è quello di effettuare una valutazione clinica di base comune attraverso l’esame dei sistemi coinvolti nello squilibrio posturale (ossia quello podalico, visivo e mandibolo-cranico), attraverso una serie di test di carattere diagnostico-differenziale.
L’analisi posturale si effettua valutando la ripartizione al suolo del carico e delle oscillazioni corporee su una pedana posturo-stabilometrica. Questa speciale apparecchiatura misura le forze scaricate dal corpo al suolo mentre il corpo oscilla per controllare il proprio equilibrio in posizione eretta.
L’analisi coinvolge anche i muscoli masticatori del paziente, attraverso una elettromiografia che permette la valutazione del grado di equilibrio funzionale per quanto concerne il sistema stomatognatico. In pratica, la diagnosi avviene a seguito della registrazione delle attività dei muscoli masticatori a riposo, ossia calcolando il loro grado di tensione, e in attività. I dati ottenuti vengono poi confrontati con una serie di parametri di riferimento e potranno evidenziare eventuali anomalie.
Una volta accertato che lo scompenso posturale, e il conseguente mal di schiena, è provocato da alterazioni nella normale funzionalità della mandibola, toccherà all’odontoiatra intervenire sui denti, garantendo al paziente una corretta occlusione dentale e, dunque, un maggiore benessere di tutto l’organismo.