Parodontite: come curarla in maniera definitiva
La cura della parodontite, per essere efficace, deve partire sempre dalla risoluzione delle cause che la provocano e quindi dall’eliminazione della disbiosi orale tra batteri patogeni e batteri saprofiti.
Questi batteri infatti provocano, a seconda del tipo, della quantità e della risposta immunitaria di ognuno di noi, stati di infiammazione da moderati a gravi e possono mettere a rischio la prognosi degli elementi dentali.
Per curare la parodontite e ristabilire l’equilibrio del microbiota orale ci sono varie strategie terapeutiche, che devono essere utilizzate dal dentista in maniera ponderata e guidata dagli opportuni accertamenti diagnostici.
Prevenzione della parodontite
La prevenzione della parodontite è cruciale per minimizzare i danni causati dalla patologia e il costo economico e biologico conseguente.
- Il Test di rischio parodontale può essere eseguito già alla permuta dei denti decidui, soprattutto nei casi in cui esista familiarità con la parodontite
- Attenzione all’igiene orale domiciliare: prediligere lo spazzolino elettrico e scegliere la giusta testina in base alla conformazione del proprio cavo orale, utilizzare il filo interdentale una volta al giorno e lavarsi i denti dopo ogni pasto sono abitudini semplici da inserire nella propria routine e che possono aiutare a tenere sotto controllo il proliferare dei batteri parodontali.
- Eseguire almeno due sedute di igiene professionale all’anno e un controllo dal proprio odontoiatra: l’igiene domiciliare va sempre affiancata a visite periodiche dal proprio igienista e dal proprio odontoiatra. Solo questi due professionisti infatti potranno tenere sotto controllo eventuali stati infiammatori e mettere subito in campo le strategie adeguate per debellare sul nascere eventuali infezioni prima che provochino danni irrimediabili. La pulizia dentale professionale (meglio se effettuata con l’ausilio del microscopio operatorio) consente la rimozione di placca e tartaro da zone difficilmente accessibili dai presidi casalinghi.
Cura della parodontite microbiologicamente guidata con microscopio e laser (Perioblast)
La terapia minimamente invasiva, biologicamente guidata, si pone come obiettivo primario l’eliminazione dei batteri gram negativi in eccesso, causa principale della parodontite, e il ripristino di uno stato di eubiosi (equilibrio) del microbiota orale. E’ una terapia non chirurgica, basata sull’utilizzo sinergico del microscopio operatorio, del laser ad alta potenza e della diagnostica biomolecolare per garantire una completa eliminazione del tartaro e una profonda decontaminazione dai batteri presenti nelle tasche. E’ una terapia indolore, eseguita nella maggior parte dei casi senza anestesia, che si completa quando il test microbiologico mostra una percentuale di patogeni totali sotto l’1%. La terapia che viene programmata sulla base di analisi mirate è basata su un numero variabile di sedute di ablazione meccanica del tartaro eseguite rigorosamente al microscopio e di sedute di laser ad alta potenza.
La parte meccanica della terapia, grazie all’ausilio del microscopio operatorio, ci permette di rimuovere tartaro e placca che si trovano al di sotto del margine gengivale a molti millimetri di profondità rendendo l’eventuale trattamento chirurgico un trattamento il più delle volte superfluo. La parte fotodinamica invece, grazie all’utilizzo delle onde del laser, va a eliminare i batteri da tutti i tessuti del parodonto, anche quelli scarsamente vascolarizzati (come i tubuli dentinali) che sono zone impossibili da decontaminare correttamente con la sola terapia meccanica e scarsamente raggiungibili da un’eventuale terapia farmacologica. Inoltre il laser, grazie alla possibilità di diverse modulazioni, permette di eliminare solo i batteri patogeni senza minimamente danneggiare le strutture anatomiche, anzi, biostimolando una ricrescita naturale dei tessuti. I benefici della laser terapia per la parodontite sono di solito visibili sui sintomi parodontali più comuni (come sanguinamento, gonfiore delle gengive e alitosi) fin dalle prime sedute.
Terapia chirurgica della parodontite
Questo tipo di procedura odontoiatrica consiste nel sollevamento della gengiva per permette l’esposizione della radice dell’elemento dentale per poter rimuovere il tartaro e la placca; una volta che la zona è stata pulita la gengiva viene riposizionata e suturata. È chiamata chirurgia a lembo e sebbene sia un piccolo intervento chirurgico a volte risulta invasiva e dolorosa per i pazienti.
Fortunatamente la terapia chirurgica della parodontite non è sempre necessaria: se infatti questa malattia viene correttamente diagnosticata e curata nei suoi primi stadi spesso sono sufficienti alcune sedute igiene professionale al microscopio e laserterapia per fermare l’infiammazione.
Ci sono tuttavia alcuni casi selezionati in cui l’intervento è chirurgico viene eseguito per rimuovere il tartaro che non si riesce a vedere neanche con il microscopio operatorio.
Follow up e mantenimento della salute parodontale
Dopo aver sanificato la bocca ed aver accertato tramite la ripetizione di un test microbiologico che la carica batterica parodontale è scesa ad un livello minimo, è necessario impostare un corretto protocollo di mantenimento parodontale che impedisca la recidiva di questa malattia.
Se è vero, infatti, che la parodontite è una malattia curabile, è anche vero che, come tutte le infezioni di tipo batterico, può ripresentarsi. Questo può essere evitato tramite un numero adeguato al proprio caso di sedute di igiene al microscopio e controlli periodici dal dentista. In casi più rischiosi, quando ad esempio sono presenti tasche parodontali profonde localizzate che tendono ad infiammarsi, è possibile programmare dei “rientri” laser da fare solo in quella specifica zona.
È consigliabile comunque ripetere periodicamente un test di controllo microbiologico, anche la calendarizzazione di questo può essere decisa dal medico in base al quadro clinico di ognuno di noi e alle abitudini di vita (ad esempio fumo e efficacia della propria routine di igiene orale domiciliare).