Cos’è il bruxismo? Quali sono le sue cause, e i rimedi a questa fastidiosa e pericolosa abitudine?
Cominciamo subito col dire che il bruxismo è il digrignamento dei denti: riguarda quindi l’involontaria tendenza a serrare e stringere la bocca, generalmente durante il sonno – ma non solo.
Di norma, chi soffre di bruxismo tende a digrignare i denti soprattutto durante la notte. Chi invece ha questa abitudine anche durante il giorno, magari durante momenti di particolare ansia o stress, è di norma un paziente più difficile da trattare.
Quando si parla di bruxismo ci si riferisce ad una cosiddetta attività “parafunzionale”, così come altre abitudini – più o meno buone – che coinvolgono attività “innaturali” della bocca: mangiarsi le unghie, morsicarsi le labbra, mangiucchiare matite o tappi di penne e via discorrendo.
Si tratta spesso di atteggiamenti nervosi dei quali la persona coinvolta non ha quasi consapevolezza. Non per questo, tuttavia, alcune “parafunzioni” non possono provocare sgradevoli effetti indesiderati.
Ma qual è la causa del bruxismo? L’eziologia di questo disturbo non è nota, ma esistono alcune ipotesi. Si ritiene, ad esempio, che sia il risultato di malocclusione dentale. Altri ipotizzano che si tratti prevalentemente di un disturbo legato a un forte di stato di stress o di tensione, tanto da poter essere “lenito” attraverso le più classiche tecniche di rilassamento (come la meditazione o il training autogeno, o persino lo yoga). Infine, il bruxismo può essere conseguenza di alcune patologie neurologiche in grado di provocare movimenti involontari nei muscoli della masticazione.
Conseguenze del bruxismo
In particolare, per quanto riguarda il bruxismo la prima pericolosa conseguenza è l’usura dei denti: il continuo serrarli, digrignarli e sfregarli l’uno contro l’altro può portare infatti a un vero e proprio consumo dello smalto, con conseguenti iper-sensibilità, malocclusione e difetti estetici anche importanti.
Non solo: il bruxismo può anche portare alla formazione di microscopiche lesioni – filature – sullo smalto dei denti. Si tratta di vere e proprie spaccature causate dalla continua pressione data dall’azione del serrare le mascelle. Nei casi peggiori, chi soffre di bruxismo può anche soffrire di fratture negli elementi dentali o addirittura lamentare la rottura di protesi, capsule e otturazioni.
Da un punto di vista muscolare, il bruxismo causa inevitabilmente un indolenzimento e un affaticamento della muscolatura masticatoria, che praticamente non si rilassa mai: questi muscoli dovrebbero infatti essere “attivi” solamente durante i pasti, e poi tornare in una ideale condizione di riposo. La loro continua sollecitazione porta quindi a un fastidio che può tramutarsi anche in dolore, oltre a provocare mal di testa ed emicranie, dolore alle spalle e al collo.
Parlando infine delle articolazioni temporomandibolari, il bruxismo provoca infiammazione e indolenzimento, se non addirittura dislocazioni del disco articolare – con conseguenti “schiocchi” nei movimenti di apertura e chiusura, o persino deviazioni e apertura parziale.
Come vedete, il bruxismo non è certamente un problema da prendere alla leggera.
Bruxismo: quali rimedi?
Quali sono i rimedi al bruxismo? Chiedere a chi soffre di questo disturbo di “smettere di digrignare i denti”, naturalmente, non serve perché l’attività è del tutto involontaria e avviene generalmente mentre la persona dorme.
Certamente, tuttavia, esistono dei rimedi capaci quantomeno di controllare il problema così da limitarne e arginarne le conseguenze.
Di norma, per contrastare il bruxismo si utilizza il cosiddetto “bite”, un dispositivo rimovibile solitamente realizzato in resina che, infilato sull’arcata dentale superiore prima del sonno, permette di ridurre gli effetti del digrignamento impedendo alle arcate di entrare in contatto, e limitando al contempo la sollecitazione dei tessuti che sostengono gli elementi dentali.
Per quanto riguarda invece le persone che soffrono di bruxismo anche durante il giorno, è importante che si sforzino di non serrare la mandibola e di non sfregare i denti tra loro, individuando mentalmente i momenti in cui viene spontanea questa cattiva abitudine e cercando il più possibile di rilassarsi.
Se soffrite di bruxismo, notturno o diurno che sia, vi consigliamo comunque di rivolgervi al vostro odontoiatra di fiducia, non soltanto per studiare insieme una “strategia di contrasto” a questa parafunzione, ma anche per valutare lo stato dei vostri denti.