Parleremo oggi di come la salute orale possa influire sulla performance sportiva di atleti e arbitri.

La prima cosa che senza dubbio vale la pena ricordare è che l’approccio medico e odontoiatrico cosiddetto “olistico” nei confronti degli sportivi deve essere calibrato in funzione proprio della loro peculiare condizione fisica.

Chi sono gli atleti? Sono persone che, per professione o per passione, mettono ogni giorno alla prova il loro corpo, e in particolare il loro sistema muscolare e posturale. Dal momento che gli standard atletici richiesti oggi sono altissimi, l’allenamento fisico non può essere considerato sufficiente sena un’organizzazione e un bilanciamento perfetti. Soltanto la sinergia tra questi diversi aspetti può infatti portare a una performance di altissimo livello.

Parlando di salute orale, va detto che diversi studi hanno evidenziato l’esistenza tra una correlazione tra la condizione dell’apparato stomatognatico e il sistema posturale. Questa evidenza è maggiore soprattutto negli atleti professionisti, o in quelli hobbistici che però si allenano a ritmi elevati.

Proprio al fine di garantire un’ottima performance agli sportivi, è possibile produrre bite occlusali personalizzati, creati con l’utilizzo di sofisticati computer e con il supporto di grandi esperti di varie branchie della medicina. Questi piccoli strumenti aiutano moltissimo ad ottenere un perfetto bilanciamento della postura degli atleti.

Allo stesso modo, anche i paradenti andrebbero realizzati con la medesima cura così da proteggere al meglio l’apparato stomatognatico negli sport di contatto, come il full contact, le arti marziali, la boxe. Un buon paradenti dovrebbe, al contempo, garantire il minimo ingombro.

Cosa sono i bite dentali e i paradenti?

Si tratta di protezioni dentali confezionate con resine trasparenti, così da essere quasi invisibili. I bite moderni sono molto sottili e leggeri, così da adattarsi perfettamente agli elementi dentari di chi li indossa e permettendo all’utilizzatore di parlare e respirare senza alcun problema.

Non solo, oggi come oggi, i bite vengono utilizzati in praticamente tutti gli sport, ma anche da persone che soffrono di bruxismo, ossia di quella condizione che porta al digrignamento involontario dei denti.

Il bite rappresenta attualmente uno strumento capace di migliorare le performance degli atleti, tanto da essere utilizzato con costanza anche nel calcio professionistico – non solo dai calciatori, ma persino dagli arbitri!

L’arbitro, infatti, è una figura che accumula molta tensione muscolare sia durante che dopo la partita. Tale tensione può portare a un digrignamento dei denti, con conseguenze nefaste non solo sulla salute orale, ma anche su quella del collo, delle spalle, della schiena. In sostanza, del sistema muscolare e posturale.

Allo stesso modo, è vero che un bite o un paradenti mal realizzati possono influire negativamente sulle prestazioni degli sportivi, con conseguenze che possono ripercuotersi persino sulla loro salute generale e, dunque, sul benessere della persona.

Gli sportivi dovrebbero utilizzare il bite?

Assolutamente sì, ma soltanto avvalendosi di tecnologie all’avanguardia e di esami clinici obiettivi di alto livello.

In questo senso, il dispositivo più sofisticato si chiama T-Scan e si occupa dell’analisi computerizzata dell’occlusione della bocca: è assai preciso, e permette un’analisi sia statica che dinamica capace di visualizzare i contatti dentali, indicandone le relazioni di forza, l’ordine di tempo e la durata.

Un altro strumento molto interessante è rappresentato dalla pedana posturo-stabilometrica, molto utilizzata per la valutazione tra malocclusione dentale e postura. Questa macchina modernissima analizza infatti il comportamento della proiezione al suolo del baricentro corporeo e le dinamiche dell’equilibrio, e valuta poi le oscillazioni nella postura del paziente.

Una curiosità: la relazione generale dell’Associazione Medici Americani ha identificato nelle attività sportive la principale causa di lesioni al cranio e al volto. Inoltre, diversi studi hanno collegato le attività sportive a circa un terzo di tutte le lesioni dentali! In pratica, una lesione su sei tra quelle procurate all’area cranio-facciale è causata dalle attività sportive.