L’ascesso dentale è un problema che colpisce persone di ogni età e di entrambi i sessi e, se non gestito in maniera corretta, può rivelarsi talmente doloroso da essere invalidante per le normali attività quotidiane.
L’ascesso dentale, da molti comunemente chiamato “mal di denti”, va innanzitutto conosciuto nella sua definizione: cos’è? Si tratta di un accumulo di plasma, pus, globuli bianchi e batteri all’interno dei tessuti di supporto del dente, ossia osso mandibolare, gengiva e polpa dentaria.
Non esiste un solo tipo di ascesso dentale. La classificazione di questa tipologia di infezione è infatti relativa al punto in cui questa si verifica, e nello specifico il paziente può soffrire di:
- Ascesso dentale periapicale, causato da una infezione alla polpa dentale
- Ascesso dentale parodontale, causato da un’infezione del parodonto, ossia di quel sistema di sostegno del dente composto da osso alveolare, gengive e legamenti
Come già illustrato in precedenti approfondimenti, l’ascesso dentale può essere la conseguenza di una carie non curata ma anche di lesioni a carico dell’area del dente che causano una infezione purulenta. Queste lesioni possono essere provocate sia da malattie sistemiche quali il diabete o l’immunodeficienza acquista (AIDS), da cattive abitudini come il fumo o l’eccessivo consumo di alcol, da disturbi quali il reflusso gastroesofageo e la secchezza delle fauci, dall’utilizzo a lungo termine di medicinali a base di cortisone, ma anche da fattori esterni quali interventi odontoiatrici malriusciti.
Ora che abbiamo definito l’ascesso dentale possiamo riconoscerlo tempestivamente, così da permettere un intervento rapido da parte del nostro odontoiatra di fiducia e risolvere il problema.
I sintomi più classici che ci permetteranno di individuare subito un ascesso dentale sono abbastanza classici, e chiunque abbia sofferto di questo genere di infezione li conosce perfettamente:
- Dolore: nel migliore dei casi, il paziente prova un forte indolenzimento alla zona colpita, mentre nel peggiore il dolore è talmente lancinante da irradiarsi alla testa, al collo e agli occhi
- Difficoltà di masticazione: l’infezione a carico dei tessuti dentari provoca un’oggettiva difficoltà a masticare il cibo, sia perché l’area si presenta gonfia sia perché il paziente prova dolore durante l’azione
- Gonfiore: in svariati casi di ascesso dentale la zona colpita risulta tumefatta e gonfia, persino “estranea” al tocco del paziente. Questo tipo di deformazione è provocata dalla raccolta purulenta nei tessuti del dente, che arriva a deformare la guancia e in condizioni più gravi può raggiungere persino il collo, dove anche i linfonodi possono risultare ingrossati
- Febbre: non è raro che nei casi più gravi di ascesso dentale il paziente sia febbricitante. Non dovrebbe stupire, poiché sta combattendo contro una grave aggressione batterica
- Alitosi: è un altro sintomo classico dell’ascesso dentale, ed è provocato naturalmente dalla presenza di materiale purulento nei tessuti del dente
Oltre a questi sintomi classici, si possono verificare altre condizioni che permettono di identificare rapidamente un ascesso dentale: tra queste figurano la tendenza alla caduta dell’elemento dentario colpito, una marcata sensibilità dentale al caldo e al freddo, una condizione di malessere generale nel paziente e, nei casi molto gravi, persino lo spasmo muscolare della mandibola.
È importante soprattutto ricordare che l’ascesso dentale non va mai preso alla leggera e che l’intervento di un buon odontoiatra è fondamentale per risolvere la situazione. In effetti, va anche detto che l’ascesso dentale può avere complicanze anche gravi che possono provocare notevoli danni.
Per questa ragione, il nostro consiglio è quello di rivolgervi al vostro dentista o parodontologo di fiducia non appena sperimentate uno o più sintomi tra quelli che vi abbiamo appena elencato. Un intervento tempestivo si rivela non soltanto risolutivo in tempi brevi, ma anche meno doloroso di quanto non si potrebbe pensare.
Tornerete a sorridere in men che non si dica!