Il filo interdentale è, come indica il nome, un sottile filo costituito da filamenti di plastica oppure di nylon da passare tra un dente e l’altro, in modo da eliminare i residui di cibo e la placca dentale.
Il filo interdentale deve servire per detergere le zone difficilmente accessibili dell’arcata dentale, come le intersezioni tra i denti, che non possono essere raggiunte tramite il solo spazzolino. Il filo interdentale costituisce uno strumento molto utile contro la placca ed il tartaro, poiché contribuisce in maniera fondamentale a una corretta ed efficace igiene orale. Se usato correttamente, può eliminare anche il 70% dei residui di cibo che lo spazzolino da denti non riesce a raggiungere: in questo modo si prevengono efficacemente patologie quali parondontiti, gengivite e carie.
L’ADA (American Dental Association) consiglia di utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno. Il passaggio del filo interdentale prima dell’uso dello spazzolino aiuta infatti il fluoro contenuto nel dentifricio a penetrare più agevolmente negli spazi tra un dente e l’altro. L’uso combinato dello spazzolino e del filo interdentale è utilissimo nel prevenire carie, alitosi e malattie gengivali.
L’ADA raccomanda di iniziare ad usare il filo interdentale intorno ai 10-12 anni, ma non prima. Al contrario, il suo utilizzo è estremamente utile nella terza età, quando lo spazio tra i denti si restringe.
Origine del filo interdentale
Il filo interdentale fu inventato nel 1815 da un dentista di New Orleans, Levi Spear Parmly, che raccomandava ai suoi clienti di pulire i denti utilizzando un filo di seta.
Nel 1882 iniziò la produzione industriale di fili di seta non cerati per l’igiene orale, ma l’uso del filo interdentale si diffuse in maniera massiva solo dopo l’invenzione del filo di nylon. Questo materiale è di gran lunga superiore rispetto alla seta, dato che il filo interdentale risulta molto più elastico e più resistente all’azione abrasiva.
Con la introduzione in commercio di fili interdentali in materiali biodegradabili si possono trovare, in qualunque farmacia o reparto specifico di un supermercato, fili interdentali di seta, di nylon o di plastica. Ogni diversa tipologia è disponibile nella variante non aromatizzata, aromatizzata (con fluoruro o composti a base di fluoro, in modo da ottimizzare l’igiene orale e l’alito), non cerata (è meno tagliente), cerata (scivola meglio negli interstizi dei denti e sulla superficie della dentatura), o floss.
Ogni bocca ha le sue caratteristiche: chiedi al tuo igienista di fiducia di aiutarti a capire quale filo interdentale sia più adatto a te e come utilizzarlo.
Recentemente è stato immesso sul mercato il filo interdentale con un supporto per trasmettere la vibrazione, in base ad un sistema simile a quello degli spazzolini a vibrazione. Il manico reca al suo interno una batteria per l’alimentazione e trasmette la vibrazione attraverso il filo. In questo modo, il filo ha una minore resistenza durante la penetrazione nella fessura tra i denti. Inoltre, la vibrazione separa temporaneamente la gengiva ed il dente, facendo passare più agevolmente il filo interdentale sotto il bordo gengivale.
Come utilizzare correttamente il filo interdentale
Il filo interdentale è un ottimo aiuto per l’igiene dentale, ma deve essere utilizzato in modo appropriato. Vediamo i passaggi.
- Innanzitutto, le mani devono essere ben lavate.
- Il filo interdentale è venduto in rocchetti da 10 ai 50 metri, all’interno di contenitori di plastica. Bisogna staccarne una quantità sufficiente (circa 45 centimetri), in modo che tra i denti passi sempre del filo interdentale pulito. Nel contenitore vi è una lima apposita per tagliare il filo. Si deve avvolgere gran parte del filo interdentale intorno al medio di una mano (oppure all’indice, a seconda della manualità), mentre la parte rimanente deve essere avvolta intorno al medio dell’altra mano (oppure all’indice). Nel caso che si usi il dito medio, si potrà manipolare il filo con l’indice.
- Il filo interdentale deve essere passato una o due volte al giorno. Fate muovere delicatamente il filo interdentale, ben teso, nella fessura tra un dente e l’altro.
- Quindi, passate il filo interdentale intorno al singolo dente, in modo che assuma la forma di C. Bisogna muovere verso il basso il filo interdentale, esercitando una certa pressione, in modo che la placca venga rimossa anche sotto il margine gengivale. Il movimento deve essere delicato, ma anche deciso allo stesso tempo. Inoltre, è necessario passare il filo su entrambe le superfici del dente.
- Srotolare un po’ di filo: ogni volta che si pulisce il dente successivo, bisogna usare una parte pulita di filo.
- Trattare tutti i denti seguendo la stessa procedura. È meglio iniziare a pulire i denti partendo da quelli posteriori per poi finire con i molari opposti.
- Una volta finito con il filo interdentale, è bene sciacquare il cavo orale con il collutorio (meglio se al fluoro). Aiuterà a rafforzare lo smalto dentale, a rinfrescare l’alito e ad eliminare i residui di cibo o di placca tolti dalle fessure interdentali.