Le gengive sono costituite da tessuto sia di tipo connettivale che epiteliale e circondano il colletto dei denti, andando a ricoprire la parte radicolare dei denti sia dell’arcata superiore che di quella inferiore.

Non sono pochi i pazienti che lamentano un insistente dolore alle gengive, a volte accompagnato da uno stato di malessere fisico generale. Nella maggior parte dei casi, questi pazienti accusano anche gonfiore, rossore e tendenza al sanguinamento, in particolare durante le normali pratiche quotidiane di igiene orale.

Questa condizione di disagio non deve essere sottovalutata e richiede, sin dalla comparsa dei primi sintomi, il controllo da parte di un professionista (odontoiatra o igienista dentale): una sofferenza gengivale può essere infatti alla base di diverse patologie che conducono a un indebolimento del tessuto osseo.

Il dolore alle gengive è spesso associato a una infiammazione localizzata (gengivite), ad ascessi circoscritti alla zona dolente, a carenze più o meno marcate di vitamina C. Le gengiviti colpiscono molto spesso le donne in gravidanza o in menopausa e, in questo caso, sono imputabili a possibili squilibri ormonali.

La causa principale della gengivite è l’infiammazione provocata da accumuli di placca batterica localizzata lungo il margine gengivale che circonda il colletto del dente.

Il bruxismo, ossia la tendenza a digrignare i denti durante il sonno, può essere un fattore meccanico che, insistendo a traumatizzare la parte, ne provoca la sofferenza.

Particolare attenzione va posta anche alle malocclusioni dentali e ai conseguenti danni mandibolari. In questo caso, possibili stress dovuti a una cattiva funzionalità masticatoria o l’infiammazione del nervo trigemino sono in grado di provocare dolore gengivale.

Le conseguenze più comuni di gengiviti non trattate sono parodontiti e tasche gengivali.

In alcuni casi un dolore al dente può estendersi fino alla gengiva, rendendo difficoltosa l’individuazione precisa della zona dolente. Normalmente, se il risentimento è dentale, è presente un’intolleranza al caldo e al freddo e il dente interessato perde sensibilità al tatto.

Il dolore gengivale, al contrario, si associa a sanguinamento, gonfiore, infiammazione e recessione o ritiro gengivale.

Dolore alle gengive: cosa fare e cosa mangiare

Oltre che ai dovuti trattamenti messi in atto dall’igienista dentale e dall’odontoiatra, il dolore alle gengive risponde bene anche ad alcune attenzioni igieniche e alimentari che devono trasformarsi in buone abitudini quotidiane.

Pulire i denti accuratamente e con le corrette manovre, immediatamente dopo ogni pasto, e completare l’opera utilizzando scovolini e filo interdentale è certamente una buona norma da seguire.

Per quanto riguarda l’alimentazione, un buon apporto vitaminico garantito da un costante consumo di frutta e verdura cruda, preferibilmente di qualità e colori diversi, è di grande aiuto e costituisce una efficace norma preventiva.

Per prevenire l’irritazione alle gengive, è bene consumare soprattutto frutta e verdura contenente elevate quantità di vitamina C: agrumi, kiwi, broccoli e cavolfiori sono scelte eccellenti. È consigliato anche il consumo di latticini e cibi contenenti calcio, così come è raccomandata l’assunzione di yogurt o probiotici con fermenti lattici vivi, ideali per rinforzare il sistema immunitario.

Sono invece da evitare assolutamente il fumo e le bevande alcoliche.

Anche gli alimenti ricchi di grassi e scarsamente digeribili, le fritture e intingoli vari andrebbero consumati con molta moderazione così come tutti i cibi ricchi di zucchero. In particolar modo vanno evitati i prodotti che, a causa della loro consistenza, possono aderire più facilmente a denti e gengive – come ad esempio il miele o le caramelle gommose. Attenzione anche alle bibite zuccherate e gassate, che rischiano di aumentare l’irritazione e il dolore gengivale.