Esistono patologie dentali che, se non diagnosticate in tempo, causano la perdita dei denti. Carie, fratture dentali e parodontite sono le principali cause della perdita dei denti.
Nella maggior parte dei casi, o comunque presso la maggior parte degli studi odontoiatrici, gli impianti dentali sono definiti come la soluzione a questo problema e alle sue implicazioni estetiche e funzionali.
Parodontite e impianti dentali
Gli impianti dentali sono dispositivi medico-chirurgici che hanno lo scopo di sostituire gli elementi dentali persi e riabilitarne le funzionalità.
L’applicazione di impianti dentali è spesso costosa e invasiva. Inoltre, in caso di infezioni degenerative come la parodontite, non può essere vista come soluzione definitiva al problema.
La parodontite, infatti, è un’infezione polimicrobica che danneggia i tessuti che sostengono il dente (gengiva, osso e legamento parodontale). Se non curata correttamente continuerà a progredire e, gli stessi batteri che causano la parodontite, attaccheranno gli impianti compromettendone la funzionalità (perimplantite).
Alternativa agli impianti dentali: soluzioni non invasive
Prevenire l’installazione di impianti dentali, curando la parodontite e mantenendo i propri denti in funzione, è possibile.
Grazie ad una terapia minimamente invasiva e biologicamente guidata è infatti possibile eliminare i batteri che causano la parodontite.
Le terapie basate sull’utilizzo del microscopio operatorio e del laser ad alta potenza sviluppate dal Dott. Martelli e applicate negli studi EDN presenti in tutta Italia sono non chirurgiche e indolori. Questi due strumenti combinati permettono di eliminare il tartaro in profondità e di abbattere la carica batterica presente nelle tasche gengivali.
Se non è possibile evitare gli impianti, prima di intervenire, è necessario valutare il livello dell’osso (spessore, altezza e qualità) e definire qual è la soluzione più adatta al caso.