L’otturazione del dente è una delle attività che gli odontoiatri svolgono quotidianamente. Il suo obiettivo è quello di eliminare la parte cariata dell’elemento dentale colpito, pulire la zona interessata e infine riempirla con uno specifico materiale che avrà sia finalità protettive che funzionali.
In buona sostanza, l’otturazione del dente è quel processo odontoiatrico che serve a riparare un dente cariato oppure, se necessario e se possibile, fratturato o rotto.
In passato, l’otturazione del dente avveniva tramite l’ausilio di materiali come l’amalgama di argento, mentre in tempi recenti e grazie a più moderne scoperte, finalizzate a una maggiore funzionalità del manufatto o a una migliore estetica, si preferisce utilizzare invece il cosiddetto “materiale composito”.
Il principale vantaggio del materiale composito rispetto all’amalgama è essenzialmente il colore, che riproduce fedelmente quello del dente originario. In questo modo, di fatto, l’otturazione del dente non sarà visibile all’apertura della bocca e il dente, alla vista, si presenterà come se fosse naturale e perfettamente integro.
Ovviamente, le otturazioni in materiale composito dovranno rispettare il più possibile il colore naturale e unico del dente sul quale l’odontoiatra sta intervenendo. Per questa ragione, il materiale composito a disposizione del dentista è sempre di varie tonalità di bianco, così da adattarsi nel modo migliore possibile alle più disparate esigenze estetiche. Pensate ad esempio a un intervento sui denti frontali: quanto è importante che l’otturazione sia del medesimo colore del dente sul quale è applicata? Moltissimo!
Se, dunque, in passato le otturazioni erano immediatamente identificabili da un punto di vista visivo a causa del loro classico colore grigio, l’otturazione in materiale composito rappresenta in questo senso una grande evoluzione.
Per quanto riguarda invece la funzionalità delle otturazioni in amalgama, va invece per correttezza segnalato che queste garantiscono comunque una buona durata nel tempo grazie alla loro innata resistenza alle sollecitazioni meccaniche (fonazione, masticazione, bruxismo, digrignamento…).
Otturazione dei denti: cosa sono i materiali compositi?
Da un punto di vista prettamente tecnico, il materiale composito per le otturazioni utilizzato attualmente in odontoiatria è prodotto con una resina fluida sintetica e con particelle riempitive di vari materiali:
- Silicio
- Vetro
- Quarzo
La resina sintetica ha una percentuale oscillante tra il 15% e il 30%, mentre le particelle riempitive si assestano su percentuali tra il 70% e l’85%.
La scelta di uno o dell’altro materiale relativamente a queste ultime è essenzialmente relativa a motivi funzionali o economici, e verrà definita assieme al proprio dentista di fiducia a seconda dei casi.
Otturazione in materiale composito: durata
Quanto dura mediamente un’otturazione in materiale composito?
Diversamente dal credere comunque, questo tipo di soluzione può garantire un’ottima durata nel tempo. Se, in passato, non vi erano dubbi rispetto al fatto che le otturazioni in amalgama fossero più resistenti e dunque più durevoli, oggi si può affermare con fiducia che un’otturazione in materiale composito dura né più né meno quanto il naturale smalto dei denti.
Questo significa dunque che, virtualmente, può essere applicata anche solamente una volta.